Il ponte romanico di San Martinoprospettiva del ponte

Il presente lavoro ha per oggetto lo studio del ponte di San Martino, un manufatto stradale situato a Clavi, nell'immediato entroterra di Porto Maurizio (Imperia).

Studi specifici sul ponte di San Martino non sono mai stati condotti. I contributi precedenti hanno comunque fornito un essenziale inquadramento del manufatto. Tra questi si segnala in particolare il recente articolo di Flavia Varaldo Grottin nel quale si intende chiarire quali fossero i percorsi utilizzati dai pellegrini che dalla val Tanaro erano diretti in Terra Santa. Si ipotizza che il ponte di San Martino rientrasse in detto itinerario. Il metodo di studio adottato dalla Grottin è lo stesso a cui si fa riferimento in questa sede, per cui alcune argomentazioni riguardanti in particolare la viabilità sono state qui riprese.

Il percorso: applicazione dei metodi dell'archeologia delle grandi vie di comunicazione. Riguardo allo studio del percorso di cui il ponte di San Martino faceva parte si possono fare solamente delle ipotesi che non si ha modo di smentire o verificare tramite fonti certe. I documenti medievali degli archivi locali sono andati perduti, gli unici documenti che sono stati consultati e che sono custoditi all'Archivio di Stato di Imperia sono catasti o libri della contabilità del comune di Torrazza dei secoli XVII e XVIII, che comunque non hanno fornito notizie utili.

Gli storici che fino ad oggi hanno citato nei loro lavori il ponte di San Martino ritengono faccia parte di un percorso vicinale parallelo alla litoranea Julia Augusta già in uso in epoca romana e ripreso nel Medioevo; il primo che avanzò questa ipotesi fu Giordano, Lamboglia la accennò appena, mentre recentemente Martino l'ha ripresa in toto.

In effetti un percorso parallelo alla costa nell'immediato entroterra avrebbe permesso di attraversare le foci dei torrenti nei punti più stretti e quindi più agevoli sia per la costruzione dei ponti che per il guado; inoltre si può notare che sia a Ponente che a Levante dell'abitato di Clavi si trovano alcuni insediamenti, come Taggia, Castelvecchio, Diano Castello, Cervo la cui esistenza è attestata già nel Medioevo e che è lecito pensare fossero collegati tra loro. I manufatti sicuramente medievali legati alla viabilità rintracciabili in questo caso sono pochi per cui, come si vedrà più avanti, la ricostruzione del percorso risulta particolarmente difficile.

Oltre a questa direttrice è individuabile una via di penetrazione nell'entroterra, una via marenca che da Porto Maurizio portava ai valichi montani per giungere in Piemonte. Tale percorso è stato già ricostruito da Flavia Varaldo Grottin nell'ambito del convegno di studi sulla presenza dei Cavalieri di Malta nel Ponente: nella sua relazione vengono presi in considerazione non solo i manufatti destinati al ricovero dei pellegrini ma anche quelli di servizio ai mercanti. E’ stato accertato infatti che pellegrini e mercanti utilizzavano gli stessi percorsi.

Il percorso parallelo alla costa.percorso parallelo alla costa

Anche se questo percorso è, come ricordato precedentemente, quello ipotizzato dagli storici, risulta particolarmente difficile ricostruirlo con i metodi dell'Archeologia delle grandi vie di comunicazione perché i manufatti medievali stradali rimasti sono pochi, cioè il ponte di Taggia e il ponte lungo di Albenga, ambedue coevi al ponte di San Martino. Gli altri due ponti considerati, il ponte di Barcheto e il ponte di Andora, sono stati datati al Medioevo da Lamboglia e da Mingherlino ma ad una indagine più approfondita tali datazioni hanno destato diversi dubbi.

Il percorso perpendicolare alla costa.percorso perpendicolare alla costa

Un numero maggiore di manufatti stradali di origine medievale si possono invece rintracciare nell'area tra la val Tanaro e l'Imperiese.

A partire dalla val Tanaro abbiamo le rovine della chiesa di San Raffaele dei Cavalieri di San Giovanni a Nava, il borgo commerciale di Pieve di Teco, quindi il ponte di Dolcedo nella val Prino poco distante dal ponte di Clavi, sulla costa la chiesa di San Giovanni Battista a cui era collegato un ospizio a Porto Maurizio sempre dei Cavalieri di San Giovanni ed infine il porto di Porto Maurizio, anello di congiunzione tra le vie terrestri e le rotte marittime.

Tratto dall’articolo pubblicato in seguito alla tesi dell’Arch. Airenti Erminia

Foto 1 Foto 2 Foto 4 Foto 2
quadro d'insieme vista dal ponte ponte e chiesa la pedonale

Comitato per il restauro del ponte di San Martino in Clavi di Imperia

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di ORIETTA MAZZOCCO BUT


Il liceo classico di Imperia adotta il ponte


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