Monumenti di Clavi adottati dal classico

di Orietta Mazzocco But

Scrivo questo breve intervento nei primi giorni del nuovo anno, all'inizio del ventunesimo secolo e del terzo millennio, per dare notizia di una decisione presa dal liceo classico "De Amicis": adottare il ponte medievale di Clavi ed il contiguo oratorio di San Martino. Il ponte, che scavalca il Prino all'altezza dell'abitato di Clavi (Torrazza, frazione di Imperia), poco noto e meritevole di ben altro destino del desolante degrado in cui ora versa, diventa così oggetto di studio, di conoscenza e perciò di tutela da parte di giovani che, proprio perchè allievi di una scuola umanistica, più facilmente sono in grado di apprezzare il fascino dei secoli di storia che 1'area concentra in sè. Conoscenza - amore - tutela. Sono i tre momenti di un'attività di salvaguardia dei beni culturali indispensabile se si vuole evitare che l'Italia continui a sfasciarsi. Si ama solo ciò che si conosce. Si tutela solo ciò che si ama. Se una scintilla d'amore per la bellezza e 1'armonia del paesaggio si accende nella scuola e riscalda il cuore dei giovani, si avvia un processo educativo di enorme importanza dai molteplici effetti: dare un ideale a ragazzi che hanno in questo campo immense potenzialità e aspettano solo 1'occasione per poterle manifestare, proteggere finalmente un patrimonio di civiltà lasciato finora nell'incuria e ultimo, ma non meno importante, evidenziare il valore morale e finanziario del paesaggio. Senza paesaggio anche 1'opera d'arte perde valore... eppure il paesaggio e il bene culturale più a rischio.

Vediamo in particolare che cosa accade al ponte di San Martino e intorno ad esso. Il ponte, di squisita fattura, databile al tredicesimo secolo, presenta dal 1998 una crepa che ne minaccia la stabilità, tubi metallici lo attraversano in lungo e in largo, la spalletta è pericolante e in parte gia caduta. L'oratorio è stato raggiunto sul lato a monte da una recente frana che scende giù per le fasce dalla strada soprastante la collina. Accanto, un orrido esemplare di abusivismo grida oscenamente con la volgarità del suo rosa acceso. In ottobre le fiamme hanno distrutto sulle fasce quel po' di vegetazione che rimaneva dopo i tagli del periodo bellico. I rovi, cresciuti a dismisura, hanno divorato le mulattiere che costituivano la viabilità medievale. Eppure non è avvenuto ancora niente di irreparabile e il luogo potrebbe tornare a essere un paradigma affascinante della Liguria dell'entroterra della cui specificità presenta tutti i caratteri: fasce, olivi, un borgo antico, un ponte a schiena d'asino, un torrente ricco di acqua e vegetazione, bealere e orti, muretti e stradine che li fiancheggiano... un paesaggio montaliano. Per la valorizzazione di questo sito si è costituito in primavera a Torrazza e Clavi un comitato che ha già ottenuto 1'adesione di circa 150 soci sostenitori. La sezione imperiese dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, presieduta dalla dott.ssa Gabriella Re, ha gia curato in occasione della settimana dei beni culturali l'esposizione di pannelli illustrativi della tesi di laurea dell'arch. Erminia Airenti, avente per oggetto il ponte di Calvi, e ha in programma altre attività in argomento.

Che ora una scuola prestigiosa abbia deciso l'adozione di questo complesso monumentale mi sembra veramente il segno del nascere di un nuovo indirizzo, di una volontà di operare, del concepire la cultura non come qualcosa di astratto e libresco, ma di attivo, capace di incidere nel presente per salvare i segni della propria storia dalla dispersione e dalla distruzione, e di progettarne il recupero. E' un segnale che ci riempie di entusiasmo perchè conosciamo la tenacia e la passione di cui sono capaci i giovani se credono in ciò che fanno, e la forza di persuasione che sanno diffondere negli ambienti in cui vivono. La sinergia operativa fra il comitato, la sezione di Imperia dell'Istituto Studi Liguri e il liceo classico "De Amicis" è sicuramente destinata a trovare un'eco nell'amministrazione comunale (il ponte è un bene del Comune) già orientata a valorizzare la torre antibarbaresca che sorge al culmine della collina di Torrazza e, restaurata nel 1992, è sempre rimasta chiusa e inaccessibile ai tanti turisti che vorrebbero visitarla e conoscerne la storia. Se questi progetti troveranno concreta attuazione, prenderà forma un itinerario paesaggistico - culturale che, con un tragitto di circa tre chilometri, percorribili, volendo, su antiche mulattiere, permette di abbracciare mille anni di storia che hanno il loro perno artistico nell'abside romanica della parrocchiale di San Giorgio, la quale quest'anno celebra il millenario della sua consacrazione. Che di questa vicenda culturale si renda protagonista il liceo classico "De Amicis" di Imperia costituisce chiara affermazione di una visione assai lungimirante e innovativa della funzione della scuola e del suo progetto educativo, in un Paese come 1'Italia nel quale è presente, secondo i dati dell'Unesco, il 75% delle ricchezze artistiche e culturali del mondo, che deve essere salvato per le generazioni future. E' anche la linea in cui si muove la sezione imperiese dell'Istituto Studi Liguri, attiva nel fare conoscere l'inesauribile ricchezza dell'entroterra, vero e proprio giacimento di beni storici, artistici e paesaggistici non sfruttati. Non dimentichiamo che quello dei beni artistici e paesaggistici è il "giacimento" più prezioso anche in termini economici, perchè non si esaurisce.

 

Tratto da Imperia New Magazine


Il monumento risale al tredicesimo secolo ma rischia di crollare

L'antichissimo ponte di Clavi   adottato dai liceali del De Amicis 

Imperia. 1 ragazzi del liceo classico De Amicis hanno "adottato" 1'antico ponte di Clavi ed il contiguo oratorio di San Martino, due pregevoli opere monumentali per le quali il tempo e più ancora 1'incuria, impongono un'imponente azione di restauro. L'adozione del ponte che scavalca il Prino all'altezza di Clavi è stata accolta con grande favore dal Comitato per Torrazza e Clavi e dalla sezione imperiese dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri.

«In questo modo - spiega la signora But del comitato per Torrazza - il ponte diventa oggetto di studio. di conoscenza e perciò di tutela da parte dei giovani, che proprio perchè allievi di una scuola umanistica, più facilmente sono in grado di apprezzare il fascino dei secoli di storia che 1'opera concentra in se.

«e' un segnale che ci riempie di entusiasmo perchè conosciamo la tenacia e la passione di cui sono capaci i giovani se credono in ciò che fanno. Crediamo perciò che la sinergia tra Comitato, Istituto di Studi Liguri e liceo De Amicis sia destinata a trovare un'eco nell'amministrazione comunale già orientata a valorizzare la torre antibarbaresca sulla collina di Torrazza che dopo il restauro del 1992 è sempre rimasta chiusa ed inaccessibile ai tanti turisti che vorrebbero visitarla».                                 

Il ponte a schiena d'asino di Clavi risale al tredicesimo secolo. Adesso è inagibile poichè dal 1998 una crepa ne minaccia la stabilità: attraversato in lungo e il largo da tubi metallici con la spalletta pericolante ed in parte già caduta, versa nel degrado.

Urgono pertanto una serie di interventi per tutelare e valorizzare un patrimonio che rappresenta un'invidiabile risorsa turistica, un patrimonio che quindi va salvaguardato non solo per chi lo può godere tutto 1'anno ma anche per quanti scelgono la Riviera dei Fiori come luogo per le vacanze.

A questo proposito 1'amministrazione comunale di Imperia sarebbe intenzionata a seguire la proposta del comitato Torrazza-Clavi (150 al momento le adesioni) per la creazione di un "percorso" di grande valore artistico e culturale in cui inserire anche la chiesa parrocchiale di San Giorgio, consacrata nel 1001, che quindi proprio quest'anno celebra il suo "millennio.

L.G.

Tratto da ‘IL SECOLO XIX’ del 15 gennaio 2001


Il monumento romanico di Clavi

«Adottare» un ponte: è la meritevole iniziativa presa dai ragazzi del Liceo classico De Amicis di Imperia, per favorire il recupero del monumento romanico di frazione Clavi e del vicino oratorio di S. Martino. Il ponte del 1200 si trova purtroppo in stato di degrado e da tre anni presenta una crepa che ne minaccia la stabilità. Del suo destino si preoccupa anche il Comitato di Torrazza.

[b.v.]

Tratto da 'LA STAMPA' DEL 17 GENNAIO 2001


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