Trekking come alle Cinque Terre... perché no?

di Orietta Mazzocco But

26 gennaio 2003. E' una splendida giornata, l'aria cristallina esalta i colori delle pietre, il verde della vegetazione, il giallo delle mimose e, lontano, il blu del mare. Lungo il percorso pedonale che da Torrazza conduce a Civezza una lunga fila di gitanti con scarponcini e zaini procede a passo spedito.

Sono 48 genovesi del Dopolavoro ferrovieri, appassionati di trekking e desiderosi di sperimentare sempre nuove escursioni, che hanno trovato le informazioni sul sito web www.torrazza.it.

Partiti da Genova in treno, con un pullman hanno raggiunto lo sferisterio di Clavi e da lì a piedi il ponte medievale di San Martino (è fantastico vederlo così animato dal passaggio di quei moderni pellegrini che sono gli escursionisti in cerca di bei paesaggi sereni in cui ritemprare il corpo e lo spirito) per proseguire verso Torrazza dopo una breve visita della millenaria chiesa romanica di San Giorgio. Una visita al borgo e poi su al restaurato oratorio di San Bernardo e alla torre antibarbaresca e ancora verso le Cinque Burche, antico appostamento di cacciatori, con sosta per il pranzo al sacco al punto panoramico, visita di Civezza e ritorno alla Colla dove sorge la cappella della Madonna delle Grazie e ancora Torrazza e ritorno al punto di partenza.

Incontro il gruppo sulla mulattiera che scende dalle Cinque Burche a Civezza. Si dichiarano entusiasti della passeggiata per l'ospitalità con cui sono stati guidati nella visita dei luoghi, la bellezza del paesaggio ed il clima così mite in una giornata di gennaio. Appaiono un po' stupiti della gioia che manifesto per la loro presenza: non sanno di rappresentare per me la prova che la mia convinzione che questo territorio possa in qualche modo darsi una vocazione simile a quella delle Cinque Terre non è poi così utopistica.

Già l'inaugurazione del sentiero, il 26 maggio 2002, aveva avuto un successo insperato. Più di 200 persone venute da Imperia, ma anche molti turisti, avevano percorso il sentiero blu e quello rosso seguendo la segnaletica in larice collocata per l'occasione, e poi, per tutta l'estate, piccoli gruppi, in genere famiglie con bambini, hanno seguito tutto il sentiero o solo un tratto, come nelle feste di Natale per seguire la via dei Presepi fino alla torre antibarbaresca che domina la collina di Torrazza. Il percorso verrà completato fino allo sferisterio, lungo una mulattiera che corre alta sulla sponda sinistra del Prino. Il reticolo potrà essere ancora ampliato in direzione di Dolcedo, Caramagna, Poggi, offrendo a chi desidera compiere escursioni accessibili ad ogni fascia di età la possibilità di percorrere le antiche vie storiche che univano i paesi dell'entroterra.

Tratto da IMPERIA NEW MAGAZINE marzo/aprile 2003


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